martedì 19 agosto 2008

Timidezza e Ansia Sociale...

Spesso è difficile dialogare con qualcuno di temi come psicologia, pedagogia etc.. perchè si ha la paura di cadere troppo nel personale. E' noto che quando si parla di un qualunque disturbo che riguardi la mente, si tende a modificare certe argomentazioni per renderle meno personali possibili in modo da non aprirsi troppo nei confronti degli interlocutori. Nel muovere una critica ad una persona, quando si è tra amici o parenti, la prima cosa che viene fuori è quasi sempre il racconto dell'atto "strano" o "ingiusto" compiuto dalla persona oggetto di analisi, e di solito il racconto termina con frasi come : eh ma si sa che xxx è così, cosa ci vuoi fare...  | oppure : si però lo fa sempre alla fine io credo che lo faccia di proposito.... !  insomma si cerca di psicanalizzare in modo superficiale l'ignaro giudicato, senza scendere troppo nei particolari della propria analisi, come per far intendere che il fatto non ha intaccato così tanto la propria realtà da richiedere uno studio più approfondito. Ciò che stupisce però è con quale severità e durezza vengano rilasciati i giudizi nei confronti delle persone più vicine, quelle che si conoscono meglio. La sensazione di conoscere bene una persona toglie l'inibizione a giudicarla senza mezzi termini e senza pensare troppo per sfumature, si va dal bianco al nero istantaneamente per definire il profilo di un'azione giudicata sbagliata.
Chi si comporta in modo strano e dà molto da parlare di se', spesso è una persona all'apparenza egocentrica, asociale e chiusa; ma questa potrebbe sembrare una contraddizione! In realtà si può affermare che la timidezza, la chiusura e l'ansia sociale, portino a comportamenti difficilmente comprensibili da chi non ne soffre. Avere continuamente paura di sbagliare le parole, gli atteggiamenti e le mosse da fare è come una condanna che costringe ad agire emulando le persone giudicate "normali" per cercare di sentirsi all'altezza, e non essere mal visti. Non oso dire che bisogna glorificare lo "strano" ma sarebbe una buona abitudine iniziare a ragionare più approfonditamente sulle personalità che meglio si conoscono per trarre dei profili accurati da cui attingere informazioni pertinenti alle situazioni che si presentano nell'arco della vita sociale degli individui considerati. E' importante calmare la proprie ansie da prestazione, in ogni campo, e moderare le aspettative che si hanno dalle altre persone, perchè spesso l'idealizzare un carattere ci porta ad aspettarci da un conoscente più di ciò che ci può veramente dare, quindi finiremmo per criticarlo aspramente dicendo che non è più quello che era, che non fa quello che faceva etc... senza mai pensare che la mente è in continuo movimento, che le esperienze fanno crescere e che il cambiamento è naturale in ognuno di noi. Chi non ci vede da molto tempo ci dice che siamo cambiati, che ci vede diversi. Questo non succede con le persone che si vedono ogni giorno, quindi registrare i cambiamenti nel margine di tempo considerato aiuta molto a capire come una persona che ci sta vicino si evolve e cosa ci possiamo aspettare da essa una volta che il cambiamento è in atto. Insomma, in sintesi e per concludere, posso affermare che benchè sia difficile accettare la crescita, il cambiamento di idee o di atteggiamenti di un amico o di un partner, dobbiamo mettere in conto queste variabili che forse in precedenza avevamo confuso per delle costanti. Panta rei... dal greco, significa TUTTO SCORRE. 

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